Il mondo delle scommesse non è per tutti. Quello che sembra essere un gioco, regolato solo dal destino e dalla fortuna, è invece un campo minato lastricato di insidie, soprattutto per i neofiti, dove spesso la vittoria è frutto di grandi ragionamenti, calcoli probabilistici degni di grandi matematici, tecniche di gioco più o meno efficaci e tante, ma davvero tante sconfitte. I metodi o le tecniche per scommettere sono vari, alcuni molto rischiosi, altri del tutto sicuri, ma che garantiscono piccole vincite. L’equilibrio sta nel considerare quale sia il proprio budget, dove si voglia arrivare e, prima di tutto, avere la consapevolezza di cosa non si deve fare.
Generalmente i più inesperti cadono nello specchietto per allodole della tecnica chiamata Massive Attack. Il metodo consiste nel giocare stake molto alti su quote molto basse. Questo è sufficiente a dare l’illusione di una facile vincita a rischio contenuto. Quando le quote sono basse significa che ci sono altissime probabilità che l’evento si verifichi, quindi la squadra Alibabà, che ha quote basse, avrà altissime probabilità di vittoria. Puntare su questa squadra, ovviamente, non arricchirà nessuno, ma se invece si decide di puntare su almeno altre cinque partite, ecco che la prospettiva di un facile guadagno sembra salire.
Per ottenere guadagni discreti col metodo Massive Attack bisognerebbe fare una serie di almeno 5 scommesse su un’unica bolletta che diano la vittoria alla squadra di casa, dunque con quota bassa. Errore. Basta che una sola squadra pareggi per far perdere tutto. Secondo il calcolo delle probabilità, infatti, se una squadra ha il 90% di possibilità di vincere, questa scende mano mano che si aggiungono scommesse. Mettiamo che la squadra Alibabà abbia 9 possibilità su 10 di vincere. Se aggiungiamo la vittoria della squadra Abracadabra, queste probabilità scenderanno dal 90% all’81% e così via. Ecco che la vincita non appare più così semplice. La perdita non è cospicua, ma il problema sta nel fatto che chi perde cerca di rifarsi subito con un’altra giocata simile incrementando il coefficiente di perdita. Metodo snobbato dai bravi scommettitori.
Le progressioni sono ugualmente una tecnica non infallibile. Ce ne sono diverse e si basano tutte su scommesse con puntate di unità progressive. LaMartingala è una delle più note e più rischiose. Si parte dall’assunto che una squadra non può perdere sempre, e dunque si inizia a puntare aumentando progressivamente l’importo fino a che non si ottiene una vittoria. Da quel momento si ricomincia da capo. Secondo questo metodo si dovrebbero azzerare le perdite, tuttavia il discorso è più complesso poiché non si tiene conto del rischio che si corre ad ogni singola giocata. Quando si gioca una serie negativa, la puntata sale vertiginosamente e il rischio di perdita diventa davvero imponente. Purtroppo c’è sempre la possibilità che una squadra collezioni una lunghissima serie di sconfitte o pareggi. Un calcolo che a priori è impossibile fare.
La vincita, in ogni caso, è in proporzione troppo bassa rispetto al rischio che si corre, soprattutto quando si partecipa a giocate massime che sono prerogativa di scommettitori molto esperti e con un discreto budget di gioco. La progressione di Paroli è un po’ meno rischiosa ma, anche in questo caso, non si può garantire la vincita. Stesso ragionamento per la progressione di Fibonacci dove si segue uno specifico schema di puntate. In generale questi ultimi metodi non sono convenienti perché non è facile recuperare quanto perso in una progressione negativa