Quando la Serie C cambiò denominazione passando a Lega Pro Prima Divisione e Seconda Divisione, anche la Srie B fu vicina a un importante cambio di marchio. Per venire incontro a investitori dall’estero o comunque per rendere più accattivante l’acquisto di sponsorizzazioni, si decise di annullare il denigratorio nome di “Serie B” che sembrava, com’è giusto che sia d’altronde, un modo per devalorizzare le società che vi militano all’interno. Invece, però, di arrivare al cambio radicale, che ci si aspettava, la Serie B è diventata semplicemente Serie Bwin, grazie all’acquisto dei diritti del noto marchio di scommesse.
L’accordo venne presentato due anni fa presso la Lega, dove le 22 società dell’allora Serie B furono più che contente di accettare questo cambiamento: a oggi ancora non è diretto e immediato chiamarla così, perché fondamentalmente resterà sempre la B, ma almeno un passo in avanti è arrivato. Dai tempi in cui ci militò la Juventus, a causa di Calciopoli, quindi, le cose sono cambiate e adesso la sfida al vertice è molto più importante. Ovviamente non mancano mai le outsiders che si ritrovano invischiate in questo campionato, il più difficile in Italia, per stagioni magari sfruttate male: è stato il caso della Sampdoria l’anno scorso o del Torino per tanti anni, come adesso è quello del Brescia e del Livorno. Mentre la squadra toscana, però, si ritrova nelle prime tre posizioni, le Rondinelle non se la passano proprio bene.
Fenomeno, però, ancora da debellare in queste serie minori è rappresentato da tifoserie a volta troppo esagitate: è il caso dell’Hellas Verona, che a Livorno, per far risaltare una grande rivalità basata su concetti politici e sociali, si è spinta troppa in là, arrivando a delle ingiurie nei confronti di Pier Mario Morosini, centrocampista granata morto l’anno scorso sul campo del Pescara durante la gara valevole per la Bwin: la società ha dovuto subito compiere un grande passo indietro sponsorizzando l’avvio di numerose competizioni che potessero legare la figura del calciatore a Verona e allontanare l’alone di polemica che si era formato sulla città. Molte situazioni ancora da rivedere, ma intanto il cambio di denominazione c’è stato e, pare, anche la volontà di creare qualcosa di nuovo.
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